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 Binocoli

La nostra collezione comprende binocoli di varie misure e marca. Binocoli da marina classici, binocoli da teatro, e altre tipologie di binocoli. Abbiamo binocoli di marche prestigiose come la Carl Zeiss.

Il Binocolo di Marina Nel 1643 il frate cappuccino De Rheita unì due cannocchiali, affiancandoli, per ottenere una visione binoculare, e un campo di visione ampio. Lo sperimentatore scoprì subito di aver guadagnato in qualità di visione e in stereoscopicità, pur essendo costretto a ridurre l’ingrandimento. Il mondo dei binocoli prese realmente nuova vita nel 1854, quando un ufficiale dell’esercito italiano, Ignazio Porro, inventò il binocolo dotato di quelli che, appunto, vennero da’allora in poi battezzati ‘’prismi di Porro’’. Si trattava di due prismi rettangolari, a riflessione totale, che consentivano di operare con una lunga focale pur mantenendo sensibilmente contenute le dimensioni dello strumento. Era nato il binocolo moderno, ben diverso da quello a cannocchiali affiancati , che sostanzialmente rimase una soluzione confinata alla formula ‘’binocolo da teatro’’, a bassi ingrandimenti. Il 9 luglio 1893 fu registrato in Germania un brevetto di Ernst Abbe, famoso matematico che operava come progettista per l’azienda tedesca Carl Zeiss. Era un progetto che perfezionava ulteriormente l’idea di Porro e che sarebbe stato determinante per il successo internazionale della società. La Carl Zeiss era già famosa per la sua produzione di microscopi. Ernest Abbe collaborava tra l’altro con Otto Schott, chimico esperto nella produzione di vetri speciali e fondatore della Schott Glaswerke, quella che doveva diventare la maggiore vetreria tedesca. Le cronache raccontano che il 23 agosto 1894, una lettera del Prof. Dr. Siegfried Czapski, che aveva preso il posto di Abbe, indirizzata al Prof. Mayer della stazione Zoologica di Napoli, precisava: ‘’ oggi abbiamo consegnato a Sua Maestà Il Kaiser ( Guglielmo II), il binocolo 10x che aveva richiesto’’. La Carl Zaiss aveva insomma toccato il top dell’eccellenza.

Si ricorda tra l’altro che anche il grande ammiraglio giapponese Togo, vincitore della battaglia di Tsushima (1904-1905), si serviva di una coppia di binocoli Carl Zeiss, che riteneva strumenti impagabili. E il grande esploratore popolare Roald Amundsen, prima di cadere sul campo in qualche remota landa del Polo Nord, nel 1924 lasciò scritto: ‘’ è dal 1902 che uso lo stesso binocolo Zeiss e in 22 anni ha sfidato con me le peggiori condizioni climatiche che si possano immaginare. Funziona ancora bene come quando era nuovo’’. Qualche storico segnala che un binocolo Zeiss era usato anche da Geronimo, grande e sfortunato capo degli Apache, in America. L’ottica da marina ha molte facce e richiede spesso di essere adattata a esigenze specifiche. Nel campo dei binocoli è noto che normalmente si preferiscono strumenti con ingrandimento 8x: un ingrandimento maggiore sarebbe di solito scomodo per chi volesse operare senza vibrazioni, a mano libera. E un ingrandimento minore potrebbe essere insufficiente. Ma non sempre è così. Ad esempio, i binocoli prodotti dall’italiana Galileo e destinati come dotazione agli ufficiali sommergibilisti durante l’ultima guerra erano normalmente, e specificamente, degli strumenti 6x. Al minore ingrandimento si contrapponeva un campo visivo più ampio e una migliore possibilità di osservazione a luce scarsa, condizioni importanti per chi spesso operava all’agguato o doveva difendersi da eventuali attacchi aerei imprevisti.

Un'importante innovazione fu nel 1935, quando il Prof. Alexander Smakula, nei laboratori tedeschi Zeiss, inventò quello che sarebbe divenuto famoso come T coating. Si trattava di un efficace rivestimento antiriflesso multistrato destinato a migliorare il contrasto e la trasmissione di luce sugli obiettivi dei periscopi dei sommergibili tedeschi. Fu un passo avanti importante nel mondo della marina militare, ma anche in quello dell’ottica in generale. Nel 1917 un giapponese lungimirante, di nome Mitsubishi, decise che sarebbe stato importante per il Giappone essere in grado di produrre in proprio strumenti di precisione, sia per necessità civili, sia per esigenze militari. Così prese contatti con industrie europee, e invitò tecnici, in particolare tedeschi, a una serie di seminari pratici nel Sol Levante, che consentissero di addestrare operai locali. Fondò la Nippon Kogaku che fu la prima industria ottica giapponese a dotarsi di vetreria propria. La società ebbe un notevole successo. Negli anni della II Guerra mondiale i binocoli della Marina giapponese erano quasi tutti Nippon Kogaku, come anche i giganteschi telemetri ottici navali delle corazzate come la Yamato. Negli anni Trenta, la Nippon Kogaku contava 19 stabilimenti e 23.000 dipendenti. Alla fine della guerra dopo essere stata smembrata dai vincitori e ampiamente ridotta nelle sue dimensioni, l’azienda decise di dare un nuovo nome alla sua sezione ottico-fotografica. Il nome scelto fu Nikon. Una denominazione ancora destinata a fare storia e straordinariamente attuale.

 





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