Apparecchio per rilevamenti fissato sulle alette della plancia; è graduato da 0° a 180° a sinistra e a dritta. Il grafometro fu inventato intorno alla fine del XVI secolo, a Parigi, da Philippe Danfrie. Si tratta di una modifica del piatto azimutale o teodolite semplice. Viene descritto come "una bussola a traguardi, strumento atto a eseguire misure approssimative di angoli". Si tratta di un semicircolo graduato con due alidade (o regoli con mire), una delle quali fissa sul semicircolo, l'altra girevole sulla graduazione. L'alidada mobile ha un nonio che permette di leggere i dieci primi di arco. La grande bussola centrale, presente nei modelli delle foto sopra, permette di usare lo strumento anche come rilevatore topografico, contrariamente ai più vecchi disegni di Danfrie. |